VII
LA MORTE DI SUA MADRE

 

La madre di fra Umile era ormai anziana quando il figlio ritornò a Bisignano per quella breve visita, Nonostante la vecchiaia gli impedisse grandi sforzi, la donna aveva il desiderio di rivedere suo figlio e così si recò al convento dove fra Umile stava soggiornando: egli aveva ancora il divieto di parlare con i laici e quando seppe che la madre aveva bussato alla porta per incontrarlo si rifiutò di scendere nella portineria. Il Padre guardiano, notando l'anzianità della donna, decise di sciogliere il frate dall'obbedienza e con la sua autorità permise a fra Umile di salutare la madre.

Al vederla anch'egli si accorse di quanto vicina fosse la morte per lei e, illuminato interiormente, le profetizzò che presto sarebbe morta, sottoli­neando che era necessario prepararsi degnamente a quel momento. Le piegò che proprio il giorno successivo non sarebbe dovuta salire sopra i gelsi per togliervi le foglie, com'era solita, perché, cadendo, sarebbe morta sul colpo.

La donna, che credette fermamente alle parole del figlio, decise di non sottrarsi a quel momento: si impegnò invece a prepararsi il trapasso. Trascorse la notte in preghiera e con grande fervore iniziò a pensare all'in­contro con Dio. Il giorno successivo, nonostante l'avviso, salì su un piccolo gelso, poco alto, ma non appena vi fu sopra mise male un piede e cadde, morendo immediatamente. Fra Umile in quel momento si trovava già a S. Lorenzo e per ispirazione divina comprese che la madre era morta.

Nella commozione di quella notizia non poté che rivolgersi il frate che gli era vicino esclamando: "Proprio adesso la povera mamma mia è caduta da un gelso ed è morta". Così fra Umile si appartò per pregare per la madre e, ancora per divina ispirazione, comprese che la donna non aveva più biso­gno di preghiere perché si era ben preparata alla morte ed era già felice e raggiante di luce nel Paradiso, fra i santi.

 




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